Personale della scuola: bonus 200 euro in busta paga a luglio
Data di pubblicazione: 16 giugno 2022
L’indennità, prevista dal DL “Aiuti”, spetta al personale della scuola di ruolo e precario.
Con il mese di luglio 2022 sarà erogata, direttamente in busta paga, l’indennità una tantum prevista dal DL “Aiuti” (il cosiddetto Bonus 200 euro) a tutto il personale della scuola con reddito annuale inferiore a 35.000 euro.
Più precisamente ne avranno diritto tutti i lavoratori che nel primo quadrimestre del 2022 hanno percepito per almeno una mensilità una retribuzione inferiore ai 2.692 euro (parametrata su base mensile per 13 mensilità).
Il bonus è destinato anche ai precari della scuola, ovvero a tutti coloro che per il mese di giugno 2022 percepiranno la Naspi (l’indennità di disoccupazione per i lavoratori precari).
Per quanto riguarda i precari della scuola il cui rapporto di lavoro termina nel mese di giugno 2022 e che a luglio, non percependo lo stipendio né la Naspi, rischiano di non vedersi erogato -in detto mese- il bonus di 200 euro, la FLC CGIL è già intervenuta presso il Ministero dell’Istruzione affinché sia trovata un’idonea e tempestiva soluzione che assicuri l’erogazione del bonus anche a questo personale, eventualmente attraverso un’emissione speciale da parte di NoiPA nel mese di luglio.
L’erogazione dell’indennità una tantum avverrà automaticamente e non occorre presentare alcuna dichiarazione all’Amministrazione da parte del dipendente. È quanto chiarito dall’Inps con una nota del 14 giugno 2022. Nella nota dell’Inps, infatti, si afferma che “i datori di lavoro, in mancanza di dichiarazione contraria da parte dei dipendenti, devono erogare il bonus insieme alla retribuzione del mese di luglio”. Ciò significa che l’erogazione in favore dei lavoratori sarà automatica a meno che l’interessato non dichiari di non aver diritto al bonus perché titolare di altre prestazioni di cui all’articolo 32, commi 1 e 18 del DL “Aiuti” ad es pensione o assegno per invalidi civili, ciechi, sordomuti.
Inoltre, per quanto riguarda i lavoratori della scuola e più in generale i dipendenti della Pubblica Amministrazione che ricevono lo stipendio attraverso il sistema NoiPA, risulta che sia in corso di approvazione un provvedimento normativo che ribadisce che, ai fini dell’erogazione dell’indennità una tantum, i dipendenti pubblici non siano tenuti a rendere alcuna dichiarazione poiché la platea dei beneficiari sarà individuata mediante apposite comunicazioni tra Mef e Inps.
Con questo provvedimento il Governo ritiene di fronteggiare le conseguenze per lavoratori e pensionati derivanti dall’incremento dell’inflazione.
La CGIL ha già evidenziato come questa misura sia del tutto insufficiente e contenga numerosi limiti, come ad esempio il fatto che manca di progressività e che proprio le categorie più fragili rischiano di non beneficiarne o di beneficiarne in maniera ritardata (come alcune tipologie di precari).
La CGIL è comunque impegnata per modificare il provvedimento e destinare questa indennità al più gran numero di lavoratori possibili, senza escludere precari, saltuari o persone in difficoltà che si trovano in una situazione attualmente non coperta dal Decreto.
Ricordiamo che il decreto legge è attualmente in discussione in Parlamento e che sono stati presentati numerosi emendamenti (circa 2.400). Pertanto durante l’iter di approvazione potrebbero essere apportate significative modifiche al testo che segnaleremo con tempestività.