E se avanza lo 0,3%? Per mesi si è parlato di investimenti nella scuola, ma le classi si faranno di nuovo secondo il DPR 81/2009.
Data pubblicazione: 4-mag-2021 14.20.14
Mentre si continua a cercare di capire come, quando e se mai si risolverà la questione dei trasporti, soprattutto quelli di cui usufruiscono gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, e mentre si attende con ansia di capire come si intende procedere con lo screening a scuola (i dati ufficiali dei contagi nelle scuole abbiamo smesso di aspettarli), viene a galla il grande progetto della scuola in estate (ma su base volontaria). 320 milioni di euro! Sorge il dubbio che si tratti di un favore alle imprese, che in questo modo avranno la piena disponibilità di quei lavoratori che hanno finito i giorni di ferie, non perché siano andati in vacanza, ma perché è stato loro imposto di prenderli durante la chiusura delle scuole per accudire i figli.
In attesa di cotanta grazia, porgiamo un saluto a tutti i lavoratori della conoscenza che l’anno prossimo dovranno entrare nelle nuove classi, le quali saranno formate ancora una volta secondo quanto previsto dal DPR 81/2009. Li salutiamo nel senso etimologico del termine, cioè gli auguriamo di rimanere in salute, visto che il Decreto di cui sopra prevede ancora una volta da un minimo di 18 alunni fino a un massimo di 26 nella scuola dell'infanzia; da 15 a 26 nella primaria; da 18 a 27 alle medie; da 25 a 30 alle superiori. Ma giusto per far quadrare i conti, permane la possibilità di incrementare il numero degli alunni per classe di un bel 10% oltre la soglia massima (che poi il 10% di 27 è 2,7, resta lo 0,3% di un alunno o di un’alunna, chissà dove andrebbe collocato). Insomma, si punta al risparmio, ma sugli stipendi dei docenti, come al solito. E ne abbiamo la conferma: le classi possono essere sdoppiate, a patto che questo non comporti aumenti di organico. Piuttosto si assegnano cattedre di 24 ore settimanali, che giustamente i docenti accettano perché aumenta un po’ il loro compenso, ma la qualità dell’insegnamento, espressione tanto sbandierata, che fine fa?
Nell’ultima nota (13520 del 29 aprile 2021) il MI fa sapere che per l’anno prossimo non si prevedono ampliamenti dell’organico di diritto, ma (quanta magnanimità!) ci sarà flessibilità nella disposizione dell’organico di fatto. Ciò equivale a dire: “Sappiamo che servono molti più insegnanti, ma non vorrete mica che lo ammettiamo anche?” E così si risparmieranno un bel po’ con la scusa del contratto al 30 giugno. Intanto i dirigenti scolastici rischiano di ritrovarsi ancora una volta ad aprire le porte agli alunni senza personale sufficiente, mentre i docenti in GPS passeranno un paio di mesi a carico dell’INPS e gli alunni aspetteranno che arrivi il/la prof. La scuola di qualità!
Peccato per quei 320 milioni, con cui si potrebbe assumere personale e aprire classi con un numero di alunni che si addica a un Paese che punta sull’istruzione con i fatti e non con le parole.