Proclamato lo stato di agitazione della scuola

Data pubblicazione: 18 novembre 2021 

COMUNICATO STAMPA FLC CGIL LOMBARDIA

Proclamato lo stato di agitazione della scuola. Il personale scolastico umiliato dalle proposte contenute dalla legge di bilancio. Serve uno scatto di orgoglio della scuola. 

E’ sconcertante il volta faccia del governo e del ministro all’ istruzione rispetto ai Patti e agli impegni sottoscritti pochi mesi fa.

Nel mese di Giugno il Ministro, su delega del Presidente del Consiglio Draghi, ha sottoscritto un Patto per la Scuola in cui si assumeva l’impegno a perseguire, tramite il rinnovo del contratto una concreta valorizzazione del personale (dai docenti agli ATA, ai dirigenti scolastici) con apposite risorse stanziate in coerenza anche con il “Patto per l’Innovazione del lavoro pubblico” (altro Patto sottoscritto a Marzo dallo stesso Presidente del Consiglio con le OO.SS.).

ll patto per la scuola prevedeva risorse specifiche e aggiuntive per il rinnovo del contratto.

La legge di bilancio ne introduce pochissime e nel modo sbagliato con un fondo intitolato alla “dedizione” all’insegnamento che lascia basiti! .

Una definizione offensiva, un insulto a chi ha svolto e svolge la propria attività lavorativa ogni giorno in condizioni di assoluto caos, di carichi di lavoro che vengono scaricati continuamente sulle scuole e su funzioni che nulla hanno a che fare con l’ insegnamento. Un’offesa a chi ha svolto durante il periodo della pandemia un lavoro immane, inventando una modalità didattica nuova, mai sperimentata prima (la DAD), senza supporto per poter mantenere un relazione con alunni e studenti.

Vengono stanziati peraltro 210 milioni di euro del tutto insufficienti per un aumento dignitoso e rapportato al valore della professione.

Ugualmente incredibile lo stanziamento di 300 milioni di euro per prorogare dal 1 gennaio 2022 i contratti, cosi detti, “covid” solo per il personale docente, come se non nessuno sia a conoscenza che tali risorse sono state utilizzate in gran parte per assumere Collaboratori Scolastici per garantire la gestione dell’emergenza sanitaria nelle scuole. Ciò vuol dire che a gennaio 2022 tutti i collaboratori scolastici, assunti per coprire l’emergenza sanitaria, si troveranno senza lavoro e le scuole sguarnite di questo personale. 

Ancora: si fa anche una operazione sbagliata e divisiva all’interno del mondo della scuola, dal momento che vengono spostate al personale dirigente della scuola risorse prima destinate ai docenti. Così facendo si umilia sia il personale Docente che i Dirigenti Scolastici.

Il personale docente a cui si danno spiccioli per la valorizzazione professionale, con la patetica e offensiva indicazione della “dedizione”!

La dirigenza scolastica ne meriterebbe molte di più di risorse, soprattutto per chiudere in modo definitivo la situazione di una retribuzione di posizione sperequata da regione e regione e che costringe ad una rincorsa salariale che si ripete, sempre insufficiente, di anno in anno. Ma ci vogliono risorse dedicate, sufficienti e soprattutto non a danno di altre professioni.

Ancora: la relazione illustrativa del Governo va ancora oltre nell’ offendere e umiliare il personale scolastico, in questo caso Dsga e personale ATA: il governo motiva l'incremento dei fondi per la dirigenza così: definisce i dirigenti soli e senza supporti nella loro gestione delle scuole “da parte dell’ apparato amministrativo”. I DSGA e gli assistenti amministrativi vengono offesi e non considerati. Inaccettabile!

Rivendichiamo il rispetto degli impegni assunti dal Governo e dal Ministro sottoscritti nel “patto per la scuola”: maggiori risorse per aumenti salariali dignitosi per tutto il personale della scuola, proroga dei Contratti a tempo determinato “Covid” ai Collaboratori Scolastici, risorse per la valorizzazione professionale docente, risorse per la riclassificazione dei profili del personale ATA, il Concorso riservato ai Facenti Funzione Dsga, la riduzione degli alunni per classe.

Per tutto questo la FLC CGIL, insieme a Uil, Snals e Gilda, ha proclamato lo STATO DI AGITAZIONE della scuola.

Pronti ad andare avanti con la mobilitazione se non ci saranno risposte adeguate.