14 ottobre: una giornata di mobilitazione dei precari della scuola.
Data pubblicazione: 13-ott-2020 13.13.56
Una mobilitazione nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori precari della scuola il 14 ottobre, nel pomeriggio, davanti alle Prefetture con presidi, flash mob e iniziative che avverranno nel pieno rispetto delle misure di distanziamento.
L'iniziativa FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams si è resa necessaria a fronte della decisione della Ministra Azzolina di avviare, in un contesto di emergenza sanitaria, lo svolgimento delle prove del concorso straordinario e, a seguire, di un maxi-concorso con oltre 500.000 candidati.
Il concorso non produrrà alcun effetto immediato in termini di assunzioni, mentre espone la scuola e il personale coinvolto a un possibile aumento dei contagi e alla possibilità che molti precari, trovandosi in situazione di contagio o quarantena siano esclusi dalla partecipazione al concorso.
In questo momento il sistema di istruzione sta fronteggiando l'esigenza di coprire oltre 60 mila posti vacanti non assegnati ai ruoli e un numero di supplenze che supera ampiamente le 200 mila unità. La maggior parte delle scuole eroga il servizio a orari ridotti perché ci sono ci sono ancora decine di migliaia di cattedre scoperte.
Per questo è necessario un complessivo ripensamento su una procedura che, se nell’immediato si rivela unicamente un fattore di ulteriore stress per le scuole, meriterebbe comunque di essere riconsiderata alla luce di quanto avvenuto anche in altri settori della PA, mettendo in atto percorsi di stabilizzazione per titoli e prova orale che consentirebbero di garantire l’assunzione in forma stabile di quei precari già oggi impegnati in cattedra con serietà e professionalità al servizio del nostro sistema di istruzione.
Ormai da mesi viviamo una condizione di assenza generale di disponibilità al confronto da parte del ministero dell'istruzione rispetto alle parti sociali, con il risultato che sul fronte delle assunzioni si è registrato un vero fallimento delle misure annunciate - solo 24 mila posti assegnati a fronte degli 84 mila annunciati - e sul fronte delle supplenze continuano i disagi determinati dai ritardi e dagli errori nelle graduatorie.
Oggi la scuola si regge anche sulle spalle di quel 30% di organico precario che opera con professionalità e serietà, tutte persone rispetto ai quali si è abusato l'uso del contratto a termine senza mai offrire loro alcuna possibilità di abilitazione o di stabilizzazione, una condizione sanzionata tra l'altro dalla legislazione europea in materia di diritto del lavoro.
Le nostre rivendicazioni si richiamano ai principi della costituzione che vedono nell'istruzione un diritto che va garantito a tutti, e nel riconoscimento della dignità e della forza del lavoro quale fondamento da cui riparte la ripresa del nostro Paese.
Per questo riprendiamo una mobilitazione nazionale dei lavoratori precari della scuola e diamo appuntamento per il prossimo 14 ottobre davanti alle prefetture di tutte le città.